14 Luglio 2018 – Asiago – Cima Ekar

Strettamente legato al centenario della Grande Guerra, è l’iniziativa che è sorta spontaneamente alla presentazione dell’unico aviatore piovese caduto nella prima Guerra Mondiale proprio a Cima Ekar sull’Altopiano di Asiago: il Ten. Umberto Benvegnù Pasini.

Dopo aver presentato in sede la storia di questo ufficiale, si è pensato di apporre una targa sul luogo del suo decesso. Durante il sopralluogo assieme ai responsabili dell’Osservatorio astrofisico dell’Università di Padova che si trova proprio su questa cima, abbiamo scorto, nascosta fra le alte erbe del sottobosco, un cippo trascurato e quasi illeggibile.

Abbiamo così unito le due cose e, assieme allo scoprimento della targa dedicata a Benvegnù Pasini, il 22 luglio 2017, abbiamo anche “re-inaugurato” il cippo dedicato alla Brg. Pinerolo che combatté aspramente a Cima Ekar nel giugno del 1918.

Gli alpini di Piove, anche quest’anno si sono recati sul posto per una manutenzione straordinaria e per ricordare i Caduti con la deposizione di due corone.

Fonte: Alpini della Saccisica 2018




Cima Ekar

Il fare vale di più

di Mauro Tromboni – Naia Scarpona – Settembre 2018

Come promesso, ad un anno di distanza, sabato 14 luglio una rappresentanza del Gruppo Alpini di Piove di Sacco, guidati dal Capogruppo Arnaldo Stramazzo, è tornata a Cima Ekar per fare manutenzione nell’area dedicata al Tenente aviatore Benvegnù Pasini e all’adiacente cippo intitolato alla Brigata Pinerolo.

Come neo iscritto è stata la mia prima uscita e la scelta di partecipare non è stata casuale.

Pur non rifiutando i momenti di rappresentanza a cui gli alpini sono chiamati, ritengo che il fare valga di più, e dia la possibilità di conoscere e farsi conoscere per quello che si è non per come ci si mostra.

Fatica, solennità e festa, come mi aspettavo: l’invito a tornare, da parte degli amici dell’Osservatorio Astrofisico dell’Università di Padova, diretto dalla Dr.ssa Lina Tomasella, che ringraziamo, e i complimenti ci hanno riempito di soddisfazioni.

I turisti ed i ciclisti si fermavano incuriositi, chiedendo spiegazioni, alla vista delle penne nere che lavoravano.

La deposizione delle corone, assieme ai tecnici dell’Osservatorio, al suono dell’Inno di Mameli e del Silenzio concludevano i lavori.

Il Capogruppo Arnaldo Stramazzo sottolineava il fatto che il recupero di questi siti deve per noi essere un dovere imprescindibile, esempio per le giovani generazioni.

L’anticipi sulla tabella di marcia ci ha per, esso anche di portare un saluto solenne ai ragazzi e agli uomini che riposano nel Sacrario di Asiago.

Un’ultima riflessione: in pochi mesi ho rivisitato posti che non vedevo da anni: il Sacrario appunto e precedentemente il nostro pone di Bassano: le loro condizioni non sono affatto buone ed in entrambi i casi mi sono portato a casa un po’ di tristezza.