INNO NAZIONALE
“Fratelli d’Italia”


Fratelli d’Italia
L’Italia s’è desta,
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci,
l’Unione, e l’amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Dall’Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

(Evviva l’Italia
Dal sonno s’è desta
Dell’elmo di Scipio
s’è cinta la testa
Dov’è la vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò).



Goffredo Mameli, il poeta

Goffredo Mameli, il poeta

Goffredo Mameli dei Mannelli nacque a Genova il 5 settembre 1827.

Studente e poeta precocissimo, di sentimenti liberali e repubblicani, nel 1847, compose il Canto degli Italiani. Nel marzo del 1848, a capo di 300 volontari, raggiunse Milano insorta, per combattere gli Austriaci sul Mincio col grado di Capitano dei Bersaglieri.

Arrivò successivamente a Roma dove, nonostante la febbre, fu sempre in prima linea nella difesa della città assediata dai Francesi: il 3 giugno fu ferito alla gamba sinistra, che dovette essere amputata per la sopraggiunta cancrena.

Morì d’infezione il 6 luglio, alle sette e mezza del mattino, a soli ventidue anni.

Le sue spoglie riposano nel Mausoleo Ossario del Gianicolo.


Michele Novaro, il Musicista


Michele Novaro, il Musicista

Michele Novaro nacque il 23 ottobre 1818 a Genova, dove studiò composizione e canto.

Convinto liberale, offrì alla causa dell’indipendenza il suo talento compositivo, musicando decine di canti patriottici e organizzando spettacoli per la raccolta di fondi destinati alle imprese garibaldine.

Di indole modesta, non trasse alcun vantaggio dal suo inno più famoso, neanche dopo l’Unità. Tornato a Genova, fra il 1864 e il 1865 fondò una Scuola Corale Popolare, alla quale avrebbe dedicato tutto il suo impegno.

Morì povero, il 21 ottobre 1885, e lo scorcio della sua vita fu segnato da difficoltà finanziarie e da problemi di salute.

Per iniziativa dei suoi ex allievi, gli venne eretto un monumento funebre nel cimitero di Staglieno, dove oggi riposa vicino alla tomba di Mazzini.